Maratona per la scienza, la medicina e la prevenzione – Pier Mario Biava
Maratona per la scienza, la medicina e la prevenzione
Si è svolta online, lo scorso 19 aprile, una maratona “per la prevenzione”: otto specialisti hanno condiviso i risultati più significativi delle loro ricerche e delle loro esperienze cliniche davanti a una platea di 400 ascoltatori. Quanto conta il sistema immunitario nell’affrontare le malattie? Si può parlare di rivoluzione epigenetica? Quale ruolo svolgono i mitocondri? Ed esiste un modo di nutrirsi – o di integrare – in grado di “riparare” i danni dell’inquinamento ambientale? Di questo e altro si è discusso al dibattito promosso da Epinutracell, azienda leader nella produzione di nutraceutici e nella promozione della salute. Otto i relatori: Mauro Miceli, farmacologo e biochimico; Pier Mario Biava, medico, ricercatore e professore; Ernesto Burgio, pediatra ed esperto di epigenetica e di biologia molecolare; Pier Giorgio Spaggiari, medico, fisico e professore; Francesco Balducci, medico specializzato in medicina della prevenzione e antiaging; Massimo Spattini, medico specializzato in Medicina dello Sport e Scienza dell’ Alimentazione; Elisabetta Bernardini, medico esperta di Medicina funzionale e psiconeuroendocrinologia; Bartolomeo Allegrini, medico, omeopata e omotossicologo.
Pier Mario Biava
“La riprogrammazione epigenetica cellulare a supporto e in prevenzione” questo il titolo della lezione di Pier Mario Biava che ha ripercorso le tappe delle sue ricerche dagli inizi.
Se non vogliamo curare solo dal punto di vista della sintomatologia ma anche da quello eziopatogenetico (cioè individuando le cause delle malattie) dobbiamo ripetere lo schema che la vita usa per organizzarsi. Questo significa cambiare paradigma scientifico. Nella vita ci sono già le sostanze capaci di regolare questi eventi.
Sono arrivato a queste convinzioni dopo vent’anni di studi sulle cellule staminali e ricerche sul pesciolino tropicale zebrafish (che ha caratteristiche genetiche simili al Dna umano). Ci siamo accorti che durante l’organogenesi, quando gli organi sono in formazione, lo zebrafish non sviluppa tumori: colpito da sostanze cancerogene, l’embrione produce malformazioni – se compatibili con la vita – altrimenti uccide tutte le cellule e provoca aborto. Al contrario, quando l’organogenesi è completata e le cellule sono tutte differenziate, gli agenti tumorali scatenano il cancro. Cosa vuol dire questo? Che durante la formazione degli organi ‘un qualcosa’ impedisce alle cellule di degenerare. Questo ‘qualcosa’ è il codice epigenetico, quell’insieme di segnali dati dalle proteine che dirigono il cammino delle cellule, dalle prime indifferenziate ai miliardi che compongono l’essere umano. Detto in altre parole: all’origine della vita c’è un programma perfetto che contiene in sè tutti i meccanismi di autoriparazione.
Il codice epigenetico è quello che decide come i geni si devono comportare sotto l’influenza dei vari stimoli. Abbiamo individuato questo codice usando le proteine del pesce, diverse in ogni fase dello sviluppo (si tratta di proteine che il nostro corpo riconosce molto bene).
Abbiamo testato le proteine su linee cellulari di glioblastoma, tumore alla mammella, ovaio e melanoma, in tutti i casi abbiamo riscontrato percentuali significative di rallentamento della crescita, dal 40 all’80%.
Nel 2002 abbiamo preso parte a un trial a Milano su 180 malati di tumore al fegato al quarto stadio, (erano in ripetute recidive dopo aver fatto i trattamenti di protocollo) somministrando le sequenze di proteine per 40 mesi e riscontrato il 20% di regressione in fase avanzata e il 16% di non progressione.
Ogni tipo di tumore in base alla sua differenziazione va trattato in modo diverso. Abbiamo osservato sia l’apoptosi (la morte naturale delle cellule) che il differenziamento cellulare; in alcuni casi si attiva il gene onco protettore P53, in altri la proteina di restrizione del ciclo cellulare.
Pier Mario Biava
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