Cos’è esattamente l’epigenetica?

Si tratta della nuova frontiera della scienza che studia come i nostri geni si esprimono in relazione ai fattori ambientali.
A quanto abbiamo compreso finora, il DNA è un codice molto lungo che contiene tutto ciò che siamo: il colore dei nostri occhi, quanti capelli abbiamo, come reagiamo a un farmaco ecc. Le informazioni contenute nel DNA si chiamano genotipo e sono le stesse per tutte le nostre cellule. Tuttavia, l’espressione di queste informazioni può essere diversa in base alla cellula, allo stato in cui essa si trova o ad altri fattori. Questa espressione viene denominata fenotipo. Come il fenotipo si esprime, dipende da fattori diversi.
Esistono animali che, ad esempio, cambiano il pelo o il colore durante l’inverno;
con l’avanzare dell’età, può perfino cambiare il modo in cui il nostro corpo reagisce. Ciononostante, le informazioni genetiche continuano ad essere sempre le stesse fino al momento della nostra morte.
Non cambia il genotipo, ma il fenotipo!
L’epigenetica studia quindi il modo in cui devono essere prodotte le diverse espressioni e i fattori che lo provocano, senza andare a modificare direttamente il DNA. Tra questi fattori vi sono svariati meccanismi, di cui il principale è la metilazione. Essa consiste nel collocare una coda di metile, ossia una molecola che serve da “cappuccio” per evitare che gli enzimi e le proteine incaricati di leggere il materiale codificato possano arrivare alla destinazione prevista. In questo modo, il gene viene silenziato. L’epigenetica lavora principalmente con questo meccanismo e con altri a ciò associati, ma si tratta solo della punta di un iceberg enorme.

Siamo il nostro DNA? NO!

Quando sentiamo frasi del tipo “In realtà, siamo il nostro DNA”, dobbiamo fare grande attenzione!
La scienza ha dimostrato che siamo il modo in cui il DNA si esprime!
Possiamo controllarlo? La risposta è si. Come ci nutriamo, come viviamo e come pensiamo pesa per il 98% sull’espressione genetica.
L’epigenetica ha scoperto un campo completamente nuovo all’interno del mondo della genetica. In primo luogo, ha messo in discussione tutto quanto sapevamo sull’ereditarietà dei caratteri.
Due individui gemelli monozigoti che condividono il 100% dei geni possono evolversi in modo diverso, in base alle rispettive condizioni ambientali ed emozionali. In secondo luogo, ha svelato nuovi meccanismi utilizzati dal corpo (e dagli altri esseri viventi) per funzionare. Ad esempio, nonostante lo ritenessimo impossibile, sono stati scoperti caratteri acquisiti, ossia, caratteristiche apprese o assunte, che possono risultare ereditarie.
Sessant’anni fa, questo era impensabile. Sono stati scoperti anche meccanismi finora misteriosi, ma che vediamo continuamente (il cambio del pelo degli animali quando arriva l’inverno, la fioritura di certe piante, il mutamento dei comportamenti ecc.).
Decifrare le modalità di funzionamento dei meccanismi epigenetici ci sta aiutando a trovare nuove forme di trattamento e altri percorsi per risolvere problemi, patologie e altre questioni umane.
Le ultime scoperte in questo campo sono alquanto sbalorditive. Ad esempio, vi sono studi che lavorano sui ricordi e sulla capacità di ereditarli. Proprio così! L’epigenetica ha inoltre risolto alcune questioni riguardanti l’obesità o perfino la comparsa di certe patologie psicologiche. La cura per le misteriose malattie correlate all’invecchiamento precoce ha scommesso tutto su questo ramo scientifico. Inoltre, ha aiutato a chiarire alcuni effetti sulla nostra fisiologia che sono legati a una pura espressione genica.
Per questo, l’epigenetica sta acquisendo la priorità sulla genetica, aprendo una nuova era di progressi scientifici senza pari.
Gli ultimi studi rivelano che le condizioni esterne (alimentazione, ambiente, stato emozionale), che operano attraverso la membrana cellulare, controllano il comportamento e la fisiologia della cellula, spegnendo e accendendo i geni.
Mentre la biologia cellulare tradizionale si occupava delle molecole fisiche che controllano i meccanismi biologici, i nuovi assunti dell’epigenetica si basano sui modelli chimici ed elettromagnetici attraverso cui l’energia, sotto forma di pensieri ed emozioni, può influenzare la nostra biologia, incluso il genoma umano.
L’aspetto innovativo è che, dalle ultime scoperte, risulta che la mente controlla le funzioni del corpo, implicando quindi che i nostri corpi possono essere modificati man mano che modifichiamo il modo di pensare. Le nostre emozioni interagiscono con un’infinità di probabilità, e queste vanno a influenzare le cellule del corpo, contribuendo all’espressione dei diversi potenziali genetici.

Oltre il genoma

Il progetto Human Genome avrebbe dovuto confermare l’esistenza di oltre 100.000 singoli geni. Tuttavia, è stato scoperto che solo 23.000 geni compongono il genoma umano, appena più della mosca comune della frutta e molto meno di quelli trovati in un chicco di riso. Ciò ha sollevato la questione di cos’altro potrebbe controllare l’espressione genica! La risposta è Epigenetica, che è l’interazione tra segnali ambientali e il processo di adattamento che i sistemi viventi usano per prosperare. Nel 1700 Jean-Baptiste Lamarck propose che le forme di vita potessero acquisire “informazioni” dal loro ambiente e incorporarle nel loro epigenoma. La fisica quantistica è stata incorporata nel campo della biologia molecolare da Erwin Schrödinger per gettare le basi di ciò che oggi conosciamo come epigenetica. Oggi sappiamo che l’espressione genetica è influenzata dai segnali informativi ricevuti dall’ambiente da DNA non codificante: quello fino a ieri chiamato DNA spazzatura! Segnali dannosi provenienti dall’ambiente causano disarmonia, quindi il corpo umano risponde di conseguenza cambiando il fenotipo!  Senza alterare il genotipo. Questo cambiamento si riflette nella nostra fisiologia. Questi segnali includono informazioni dall’aria che respiriamo, dal cibo che mangiamo, dall’impatto dell’ambiente elettromagnetico e persino dai 50.000 pensieri che abbiamo al giorno.

Dr. Ernesto Burgio - Nutrizione - Genetica - Epigenetica

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