Nome del dispositivo: S-Drive CWSCE-1320
Tipo di apparecchiatura:Dispositivo di bio-risonanza
Impresa produttrice:cCell Wellbeing Ltd.
Fabbricazione:Newtronics Hangzhou Co. Ltd. 15 Jiuzhou Rd, Jiubao Town Jianggan District Hanghou, Zhejiang 310019 (Cina)
Tensione:5V CC, 50 mA
Descrizione dell’apparecchiatura:
Il dispositivo “S-Drive” è stato sviluppato in Germania, un Paese leader nella tecnologia della risonanza e nelle scienze d’avanguardia. Il CWBCE-1320 è un analizzatore di cellule non invasivo, utilizzato per osservare le frequenze di risonanza dei campioni biologici attraverso una bobina “Tesla”. L’apparecchiatura si alimenta mediante un unico collegamento USB a un computer esterno, il quale esegue un software che raccoglie le informazioni sul capello, come campione biologico, e i dati forniti dal generatore di profili. L’analizzatore di profili cellulari genera un campo magnetico che cresce nella bobina Tesla e si amplifica nel campo (campo basso). I campioni di capello depositati sulla bobina influenzano in modo diverso i campi (crescenti e in decomposizione). Il mezzo di risonanza della micro-attività viene valutato da un centro di bio-informazioni contro indicatori rilevanti e immagazzinati, ad es. organici/biologici, e restituito al mittente.
La bobina Tesla del dispositivo registra una parte del segnale a onda sinusoidale emessa dal capello con l’allargamento della radice, digitalizzando queste informazioni prima di inviarle in Germania per l’analisi. Cell Wellbeing utilizza una tecnologia di bio-risonanza brevettata per intercollegare le informazioni specifiche sulla frequenza di risonanza con i bio-marcatori cellulari. Questa tecnologia si basa sui principi della medicina energetica e sulla bio-elettricità che i sistemi fisici del corpo hanno come proprio campo di informazioni.
L’analisi che viene effettuata con le biometrie, ad es. gli esami del sangue e delle urine, fornisce informazioni che permettono di formulare una diagnosi che non riflette lo stato omeodinamico dell’organismo. La tecnologia utilizzata da S-Drive si basa sugli algoritmi che mettono in relazione lo stato omeodinamico dell’organismo, e non quello biochimico. Di conseguenza, vi è una variazione nella misurazione qualitativa dei parametri che vengono valutati. Essi rispecchiano il grado d’influenza epigenetica, basato sullo stato dell’eterocromatina o della cromatina facoltativa e degli istoni tramite metilazione. Questo include i segnali provenienti dal micro-campo (di particelle subatomiche, ad es. i fermioni, i neutrini, neutroni, protoni, elettroni, fotoni, atomi, molecole, macromolecole, sovramolecole, organelli, cellule e tessuti) e dal macro-campo (organi, sistemi nonché segnali dell’ambiente, ad es. frequenze elettromagnetiche).
Il pelo è una struttura del sistema integumentario di origine ectodermica, la cui funzione è sensoriale. Questo lo trasforma in un’antenna o in un recettore di informazioni, che arriva per mezzo della vibrazione di onde scalari (vortici), provenienti dall’ambiente.
Per questa ragione, ciò che si sta misurando non è un parametro di tipo né fisiologico né biochimico, come nel caso delle biometrie, sia ematiche sia delle urine. La misurazione, in pratica, è di carattere epigenetico, ossia dei segnali che hanno un impatto sulle proteine che si trovano nel nucleo delle cellule eucariote, ad es. la cromatina facoltativa e gli istoni.
Norme di fabbricazione:
ISO EN 13485: 2012 + AC: 2012 (Certificazione di classe IIa medica).
Normative internazionali:
Il dispositivo è conforme a tutte le normative in vigore, ai sensi della norma EMC EN 61326-1 e, come tale, è dotato di marcatura CE. È altresì dotato della marcatura ETL (UL 60950-1) e CAN / CSA C22.2 / 60.950 per gli Stati Uniti e il Canada.
Basi scientifiche:Herbert Frohlich (1905-1991)
Fisico inglese dell’università di Liverpool, che ha ricevuto la prestigiosa medaglia Max Planck e il Premio Nobel nel 1950. Fu uno dei primi a proporre l’esistenza di certe vibrazioni collettive e responsabili del far sì che le proteine collaborino le une con le altre e realizzino le istruzioni del DNA e delle proteine cellulari. Herbert arrivò a prevedere che certe frequenze, oggi chiamate “Frequenze Frohlich”, rilevate appena sotto le membrane della cellula potrebbero essere generate dalle vibrazioni in tali proteine.
Frohlich dimostrò che quando l’energia raggiunge una certa soglia, le molecole iniziano a vibrare all’unisono fino a raggiungere un certo livello di coerenza. Una volta acquisito questo livello di coerenza, acquisiscono certe qualità della meccanica quantistica, includendo la non localizzazione. Arrivano a un punto in cui possono operare in tandem. Conclude affermando che “le cellule emettono campi elettromagnetici”, dichiarando inoltre “Credo che si comunicano tra loro mediante onde elettromagnetiche” Frohlich “long-range coherence and energy storage in biological systems” Internacional Journal of Quantum Chemestry 1968; 2: 641-649.
Frohlich “Evidence for Bose condensation-like excitation of coherent modes in biological systems” Physic letters, 1975; 51A:21.D. Zohar, The Quantum Self, Londres: Flamingo, 1991:
Georges Lakhovsky (1870 – 1942)
Lakhovsky fu il primo ricercatore che utilizzò le onde elettromagnetiche ad alta frequenza nel campo della biologia; con i suoi collaboratori, pubblicò nel 1924 un lavoro sugli effetti delle onde corte nel cancro delle piante. Il fondamento principale di questo scienziato era: ogni essere vivente emette radiazioni. Introdusse così il concetto di risonanza elettromagnetica.
I suoi postulati:
- La vita è nata dalle radiazioni.
- La vita è sostenuta dalle radiazioni.
- La vita viene soppressa da tutto lo squilibrio oscillatorio.
- La cellula viva costituisce un micro-trasmettitore ricettore di radiofrequenze ultracorte.
Nel 1930, pubblicò in Francia “La teoria dell’oscillazione cellulare” in cui, tra le altre cose, affermava che la vita è una questione di onde elettromagnetiche e si basa sui principi della loro risonanza.
Harold S. Burr (1889 – 1973)
Dall’Università di Yale, studiò e misurò i campi elettrici che circondano gli esseri viventi, più specificamente nelle salamandre. Burr scoprì che le salamandre possiedono un campo energetico, con la forma di una salamandra adulta, e che questa impronta esisteva perfino nell’ovulo non fecondato.
Scoprì inoltre i campi elettrici attorno a ogni tipo di organismo, dalle salamandre fino agli esseri umani. I cambiamenti di cariche elettriche sembravano correlati con la crescita, il sonno, la rigenerazione, la luce, l’acqua, le tempeste, lo sviluppo del cancro, perfino le fasi lunari.
Gerber, Vibrational Medicine, Santa Fe: Bear and company, 1988:62.
- Burr, The Fields of Life (Nueva York: Ballantine, 1972.
R.O. Becker y G. Selden, The body electric: Electromagnetism and the Foundation of life, Quill, 1985: 83
Fritz – Albert Popp
Professore di fisica dell’università di Marburgo (Germania). Biofisico tedesco, scopritore della comunicazione cellulare mediante l’emissione di biofotoni, tramite il nucleo (DNA) della cellula. Conclude i suoi studi affermando che le onde magnetiche sostengono la vita, esprimono il dialogo delle cellule tra loro (trasferimento di informazioni), essendo pertanto fondamentali per sostenere la salute.
Popp pensò che il sistema poteva essere il correttore delle frequenze, partendo dal fatto che il sistema vivo doveva mantenere un delicato equilibrio di luce. Popp scoprì che le emissioni di luce seguivano certi modelli, ritmi biologici di 7, 14, 32, 80, 270 giorni (ritmi biologici), in cui le emissioni erano identiche, perfino dopo un anno. Svolse l’analisi e vide che, in tutti i casi di pazienti con cancro, le emissioni dei pazienti avevano perso i ritmi periodici naturali e perfino la loro coerenza. Le linee di comunicazione interna erano alterate. In pratica, erano spente. Al contrario, nei pazienti con sclerosi multipla si verificava esattamente il contrario: era uno stato di ordine eccessivo. Un eccesso di armonia cooperativa impediva la flessibilità e l’individualità. I pazienti stavano assumendo troppa luce e questo impediva alle cellule di svolgere il loro lavoro. Stavano letteralmente affogando nella luce.
Inoltre, studiò gli effetti dello stress. In uno stato di stress, il ritmo d’emissione dei biofotoni aumentava, creando un meccanismo di difesa progettato per cercare di ripristinare l’equilibrio nel paziente. Con tutti questi fenomeni, Popp giunse alla conclusione che l’emissione dei biofotoni era una specie di correzione che il sistema vivente attivava per correggere le alterazioni. Concluse quindi che il DNA utilizza le frequenze di tutti i tipi come strumento informativo. Questo suggerisce un sistema di retroalimentazione con una comunicazione perfetta, attraverso le onde che codificano e trasferiscono le informazioni, al posto di un sistema di errori fortunosi, governati, in ultima istanza, dalla casualità. Con questi risultati si iniziava a spiegare la capacità rigenerativa del corpo. Questo permetterebbe di spiegare il fenomeno dei membri fantasma. Sensazioni di crampi, dolori, solletico, sensazioni fisiche che fanno sentire che un membro amputato sia ancora presente.
Dopo vari studi su animali e piante, Popp scoprì che le emissioni avevano anche una finalità esterna al corpo. La risonanza delle onde non veniva utilizzata unicamente per comunicare all’interno del corpo, ma anche tra esseri viventi. Questo ha condotto a un’altra possibilità. Se potevamo assorbire i fotoni di altri esseri viventi, potremmo anche utilizzare le informazioni contenute in essi per correggere la nostra stessa luce quando si altera. Iniziò a sperimentare questa idea: se alcuni prodotti cancerogeni potevano alterare l’emissione corporea dei biofotoni, poteva altrettanto accadere che altre sostanze introducessero una migliore comunicazione. Iniziò a sperimentare varie sostanze atossiche, ma l’unica che ebbe successo fu il vischio. Sembrava aiutare il corpo nella risocializzazione delle emissioni dei fotoni delle cellule tumorali. Lo sperimentò con una paziente di 32 anni con carcinoma mammario e vaginale, e dopo un anno con una totale guarigione.
Per Popp, l’omeopatia era un altro esempio di assorbimento di fotoni e iniziò a pensare ad essa come assorbitrice di risonanze. L’omeopatia parte dal principio che i simili devono essere trattati con i simili. Un rimedio viene diluito infinitesimamente, al punto che arriva un momento in cui non esiste più neppure una sola molecola della sostanza originaria.
Tuttavia, in base agli esperimenti di Benveniste (ricercatore francese), l’acqua ha memoria e, di conseguenza, quanto più è diluita più è potente, perché porta più informazioni. Se una frequenza corporea disordinata poteva produrre certi sintomi, una soluzione molto diluita di una sostanza, che producesse i medesimi sintomi, poteva essere altrettanto portatrice di queste oscillazioni. Come un diapason in risonanza, la soluzione omeopatica potrebbe attrarre le oscillazioni errate, consentendo al corpo di tornare allo stato normale.
Popp pensò inoltre che i segnali elettromagnetici molecolari potevano spiegare anche l’agopuntura. Secondo la medicina tradizionale cinese, il corpo umano ha un sistema di meridiani in cui fluisce l’energia invisibile, chiamata CHI. Ci sono studi scientifici che dimostrano che molti punti di agopuntura corporali offrono una resistenza elettrica drasticamente minore rispetto ai punti della pelle che li circondano (10 kilo-ohm al centro del punto, a confronto con 3 mega-ohm nella pelle che lo circonda). È stato dimostrato che, quando questi punti vengono stimolati con frequenze basse, si producono endorfine e cortisolo. Allo stesso tempo, quando vengono stimolate a frequenze elevate, vengono liberate la serotonina e la noradrenalina.
Il chirurgo ortopedico Robert Becker, che realizzò numerose indagini sui campi elettromagnetici corporei, progettò un apparecchio speciale per registrare le cariche elettriche. Dopo molti studi, l’apparato mostrò le cariche elettriche negli stessi luoghi in ciascuna delle persone sottoposte alla prova, e tutti corrispondevano ai punti dei meridiani cinesi. Popp ebbe la certezza della teoria del DNA e del fatto che l’emissione dei biofotoni era corretta e si indirizzava ai processi corporei. A seguito di molti studi, con la luce, Popp giunse alla conclusione che i corpi più sani o gli alimenti più sani sono quelli che hanno l’intensità della luce più bassa e coerente. Qualsiasi alterazione al sistema incrementerà la produzione di fotoni. La salute era uno stato di comunicazione perfetta, e la malattia uno stato in cui la comunicazione si rompeva. Ci ammaliamo quando le nostre onde non sono in sintonia.
(cfr. La sua opera “Biologia della Luce”, pubblicata nel 1989).
Popp aggiunse che l’enorme quantità di informazioni di cui ha bisogno un organismo vivente può essere trasmessa solo mediante oscillazioni che vibrano alla velocità della luce, prendendo come esempio il costante rinnovo cellulare: tra 7 e 10 milioni di cellule al secondo. Le fibre nervose e/o i liquidi sono, a tale fine, chiaramente insufficienti, per trasferire le informazioni esatte che possono essere trasmesse solo attraverso ricettori ed emissori elettromagnetici situati nel DNA.
Bernd Rut
Fu collaboratore di Popp e, nel 1974, utilizzando un moltiplicatore fotoelettronico, comprovò che le cellule emettevano radiazioni e denominò i portatori di tali radiazioni: bio-fotoni. Queste sono frequenze molto deboli, perché si verificano a livello quantico, ma sono sufficienti per organizzare il corpo. La loro intensità è di 10-18 volte più bassa rispetto alla luce del giorno normale.
F.A. Popp, Qiao Gu y Ke-Hsueh Li “Biophoton emission: experimental background and theoretical approaches”. Modern Physics Letters B 1994; 8(21/22): 1.269-1.296.
F.A. Popp “Biophotonics: a powerful tool investigating and understanding life, H. P. Durr.
F.A. Popp y W Shommers (eds) What is life? Singapur: World Scientific en imprenta.
Cohen F. A. Popp “Biophoton emission of the human boby” Journal of Photochemistry and photobiology B: 1997; 40 187-189.
Affidabilità della tecnologia
- Cell Wellbeing ha adattato un nuovo sistema di scansione continua, sviluppato per scanner non lineari multidimensionali ad alto rendimento (Tesla), della serie 1320; di conseguenza, l’affidabilità delle misurazioni è ben maggiore.
- Velocità di scansione quadruplicata rispetto ai sistemi di bio-risonanza lineari.
- La principale peculiarità del software di S-Drive è che è “multidimensionale, virtuale, digitalizzato” e permette di localizzare automaticamente i punti di ricorsione e armonia delle frequenze.
- Funzione “Ultra-Filtro” introdotta per la selezione automatica, pratica e rapida dei processi spettrali e per la riduzione del rumore, fino al 99,98%.
- La tecnologia di bio-risonanza funziona in collaborazione con la bio-retroalimentazione di S-Drive, dispositivo conosciuto come “Bio-Profilatore Cellulare” o amplificatore psicofisico.