Infertilità maschile: il Coenzima Q10 può aiutarci

L’infertilità maschile è un problema sempre più marcato nelle società inquinate.  Il quantitativo di sostanze chimiche, metalli pesanti, radiazioni che si accumula nel corpo crea uno stress ossidativo determinante ed è per questo che antiossidanti come il Coenzima Q10 possono venirci in aiuto.

Negli ultimi decenni si è assistito ad un declino della qualità dello sperma tra gli uomini in tutto il mondo, come dimostra l’andrologo Luigi Montano, responsabile del progetto eco-food fertility.

Lo stress ossidativo è uno dei fattori all’origine dell’infertilità maschile idiopatica, una condizione che coinvolge circa un quarto dei casi di infertilità.

Ed ecco perché contro l’infertilità maschile può venirci in aiuto un potente antiossidante, il Coenzima Q10.

Stress ossidativo: una delle cause dell’infertilità maschile

Lo stress ossidativo, che è lo sbilanciamento fra i fattori ossidanti (come i radicali liberi) e il sistema antiossidante dell’organismo, risulta essere un nemico della fertilità.

Gli uomini infertili mostrano uno squilibrio dello stato di ossidazione del sangue.

Il livello di specie reattive dell’ossigeno (ROS) nel liquido seminale è stato correlato con motilità, morfologia e conteggio degli spermatozoi nei maschi astenico e oligoasteno-teratospermici.

Al pari, l’infertilità è spesso legata a lacune dell’antiossidante  Coenzima Q10

Negli uomini infertili si ritrovano spesso livelli seminali ridotti di Coenzima Q10, il che è correlato direttamente alla concentrazione e alla motilità degli spermatozoi.

Il coenzima Q10 fa parte del nostro patrimonio antiossidante insieme alla vitamina C, al selenio, ai flavonoidi e carotenoidi, alla vitamina E, all’acido alfa lipoico, allo zinco, alla Superossidodismutasi e al sulforafano.

Integrare Coenzima Q10 e misurare lo stress ossidativo possono essere due ottime vie per migliorare la qualità del liquido seminale e per temperare lo stress ossidativo.

 

Infertilità e lacuna di coenzima Q10: tre stati di ossidazione

Esistono tre stati di ossidazione del Coenzima Q10:

l’ubichinone, la forma ossidata

l’ubisemichinone, la forma parzialmente ridotta

l’ubichinolo, la forma totalmente ridotta e attiva conosciuta oggi come la forma integrativa di Coenzima Q10 di seconda generazione, poiché più biodisponibile e facilmente utilizzabile dall’organismo.

Uno studio su 106 soggetti e gli esiti dell’integrazione di Coenzima Q10 contro l’infertilità

Nel 2009, un ampio studio randomizzato, in doppio cieco (106 soggetti contro 106 controlli) ha valutato l’efficacia di un regime giornaliero di 300 mg di Coenzima Q10 negli uomini infertili con oligoastenoteratospermia idiopatica.

Dopo 26 settimane, sono stati riscontrati conteggi spermatici totali e motilità più elevati nel gruppo che ha assunto ubiquinolo.

Il Coenzima Q10 nel sangue e nel plasma seminale è aumentato dopo il trattamento e quest’ultimo era fortemente correlato con la conta degli spermatozoi, la motilità e la loro morfologia.

Lo stesso gruppo ha successivamente studiato l’effetto di un ciclo di 26 settimane con 200 mg/die di CoQ10 vs placebo. Rispetto al placebo, densità spermatica, motilità e morfologia erano significativamente più elevati nel gruppo di trattamento, mostrando una correlazione positiva con la durata del trattamento.

Inoltre, l’aumento della densità e della motilità degli spermatozoi è rimasto evidente anche tre mesi dopo il trattamento, benché in modo meno marcato.

Coenzima Q10 e infertilità: il nesso con il varicocele.

Un altro gruppo di ricerca ha esaminato il potenziale dell’ubiquinolo nell’infertilità maschile correlata al varicocele. Dopo tre mesi di integrazione giornaliera di 100 mg di Coenzima Q10, gli autori hanno riportato un miglioramento significativo per densità dello sperma, motilità e capacità antiossidante totale del plasma seminale.

Uno studio del 2019 del gruppo di ricerca del professor Ahmed T. Alahmar (College of Medicine, University of Babylon, Iraq), ha Investigato sull’effetto dose-risposta dell’integrazione di Coenzima Q10.

Nell’osservare i  parametri dello sperma, si è notato un effetto più forte nel regime di 400 mg per tre mesi, rispetto allo standard di 200 mg, relativamente alla  motilità progressiva e totale e alla capacità antiossidante totale del plasma seminale.

Infertilità maschile e integrazione:  l’antiossidante Coenzima Q10 e il selenio

Due anni dopo, lo stesso gruppo ha confrontato l’efficacia del Coenzima Q10 e del selenio sugli uomini affetti da oligoastenoteratospermia idiopatica.

Il coenzima Q10 ha dimostrato ancora una volta di influenzare positivamente la concentrazione degli spermatozoi e la motilità, così come la capacità antiossidante totale del plasma seminale e la superossido dismutasi (SOD).

 

Miglioramenti simili, anche se meno pronunciati, sono stati riportati anche nel gruppo integrato con selenio.

Sempre il gruppo del professor Alahmar ha condotto uno studio prospettico e controllato, con un follow-up di tre mesi, includendo 50 pazienti con infertilità idiopatica che hanno ricevuto una dose giornaliera di 200 mg di CoenzimaQ10, consolidando i risultati di efficacia riscontrati nei lavori precedenti.

Infertilità maschile e Coenzima Q10: uno studio recente

Più recentemente, uno studio prospettico ha esaminato 78 pazienti con infertilità idiopatica trattati con 200 mg di CoenzimaQ10 per sei mesi e 84 uomini fertili (controlli): il trattamento ha migliorato i parametri seminali e le misure antiossidanti e ha ridotto la frammentazione del Dna spermatico nei partecipanti infertili.

Epinutrics Coenzima Q10: massima bio disponibilità

Epinutrics mette a disposizione un integratore alimentare di coenzima Q10 a massimo assorbimento, senza alcun conservante. Le capsule vegetali sono a base di ubichinolo e ubichinone.

Al pari, per misurare lo stress ossidativo, le carenze nutrizionali e lo stato generale dell’organismo, è molto utile il test dei marcatori epigenetici SDrive: prezioso non solo per leggere se il patrimonio antiossidante è in equilibrio e se sussiste infiammazione a livello cellulare, ma altresì per controllare gli aspetti metabolici, endocrini, vitaminici, nonché la presenza di acidi grassi essenziali o di fattori inquinanti che squilibrano il sistema corpo (quali ad esempio radiazioni, sostanze chimiche, metalli pesanti, ecc… ecc…).

Bibliografia

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