La nuova medicina di sistema. Si guarda l’insieme, non solo la singola parte

In natura nessun elemento sussiste da solo. Ogni cosa ha una funzione in un contesto di sistema.

Nel secolo scorso l’approccio alla medicina si è focalizzato sui singoli organi, studiandoli separatamente. Questo ha consentito di approfondire molte cose e di enucleare terapie focalizzate.

Ma ora, nell’era dell’inquinamento, è tempo di collegare le singole parti al tutto per poter offrire non solo la possibilità di cura, bensì di prevenzione della malattia.

Pensiamo a una patologia complessa come la fibromialgia. Le cause sono tantissime! O alla sensibilità chimica multipla. O ancora all’asse intestino cervello: l’alterazione della flora batterica intestinale causa danni neurologici!

La nuova medicina di sistema non può più focalizzarsi sull’organo, perché così spegnerà il sintomo ma non troverà le cause.

Serve un nuovo paradigma che legga l’intero sistema corpo psiche, nella  sua complessità.

Ogni sintomo nasconde cause multiple

Persino in meccanica, eliminare i sintomi di un guasto non è andare alle radice del problema! Quando guidiamo una macchina e accendiamo il quadro del cruscotto, ogni parte si mette in moto. Se sentiamo un fischio arrivare dal vano motore –il sintomo- molto probabilmente la puleggia dell’albero sta per rompersi. Ma prima che ciò accada le parti in gomma si sono silenziosamente e lentamente deteriorate…

Anche le nostre cellule si infiammano in modo silente: inquinanti, stress psichico, fumo, alcol, alimentazione errata, pensieri negativi, producono un’alterazione della omeostasi –l’equilibrio dell’organismo.

Il guasto, la malattia , non sorgono di improvviso. Tanti sono i fattori che in modo silente  predispongono il sistema allo squilibrio.

Per questo, la nuova medicina che cura in modo efficace, deve andare a leggere i molteplici fattore  che portano il sistema a sfociare nella malattia.

Noi siamo composti da 40 mila miliardi di cellule. Che comunicano fra loro e con l’ambiente esterno in maniera costante. Ma non siamo come una macchina: nell’uomo esiste anche lo spirito, esistono le emozioni che hanno conclamati ed evidenti ricadute sulla parte ormonale e cellulare.

Perciò, a rompere il nostro “albero di trasmissione” non è solo una serie di fattori fisiologici o biochimici: noi siamo esseri risonanti!

Siamo esseri bio risonanti: che succede quando facciamo una risonanza magnetica?

La prova è la risonanza magnetica nucleare che facciamo in ospedale: quando il radiologo cambia il campo magnetico, gli atomi di idrogeno delle nostre cellule si adeguano.

Siamo immersi in un mare di acqua e le nostre reazioni bio chimiche avvengono in essa! Perciò siamo esseri bio elettrici e bio risonanti, sensibili a emozioni, campi magnetici, fattori ambientali.

Ogni cosa nel nostro sistema corpo è interconnessa e comunica con l’ambiente.

Pensiamo all’asse intestino cervello:

Negli ultimi decenni, si è verificata una rivoluzione nella biomedicina che ha portato a riconoscere un ruolo preciso del  microbiota intestinale (cioè i trilioni di microrganismi che risiedono nell’intestino) nella regolazione di quasi tutti i principali sistemi fisiologici del corpo.

Compreso il sistema nervoso centrale.

Le ricerche scientifiche ci rivelano in modo evidente che la cosiddetta disbiosi, cioè l’alterazione nella composizione del microbiota intestinale (può attivare diverse vie di segnale delle cellule intestinali, portando alla sovra-produzione di sostanze infiammatorie.

Queste ultime,  oltre a causare lesioni intestinali, raggiungono il cervello attraverso la circolazione sanguigna, contribuendo allo sviluppo di disfunzioni cerebrali.

Di fronte a una disbiosi, la nuova medicina di sistema non considera solo l’intestino ma concepisce la cura partendo da una visione globale dell’organismo.

La nuova medicina di sistema: la soluzione nella società dell’inquinamento

Nella nostra società dell’inquinamento ci sono tantissimi fattori che possono causare infiammazione e squilibrio nell’organismo: sostanze chimiche, campi elettromagnetici intensi e costanti, stress psico fisico, particolato sottile.

In medicina, è necessario un nuovo paradigma che tenga conto della conoscenza acquisita e della complessità degli stressors.

Già la PNEI, PsicoNeuroEndocrinoImmunologia aveva evidenziato che l’uomo è un insieme complesso di fattori e che la soluzione può solo essere un approccio integrato alla medicina.

Per tornare al nostro esempio della macchina, l’approccio clinico tradizionale, di fronte a del fumo che esce dal motore, è quello di eliminare il fumo….ma cosa lo ha causato?

Come dice il professor Bartolomeo Allegrini, clinico di grande esperienza,

le cause della malattia sono multifattoriali e oggi è richiesto un approccio integrato alla cura. Ad esempio,  davanti a macchie diffuse il medico può dare un antistaminico o un cortisonico.

Oppure, può  andare nel profondo delle cause e vedere da dove parte lo stato infiammatorio, se l’intestino è intaccato da parassiti, quali sono gli elementi in squilibrio nel sistema corpo

Noi, con  SDrive, siamo già impostati sulla nuova medicina di sistema.

Dal bulbo di 3 o 4 capelli, che sono un biomarcatore  potente, la nuova tecnologia SDrive può mappare oltre 800 marker epigenetici: amminoacidi, vitamine, antiossidanti, minerali, sintesi proteica, metabolismo degli zuccheri, sistema endocrino, immunitario, cardio vascolare, adrenergico, muscolo scheletrico, cerebrale, idratazione cellulare, sonno, interferenze ambientali, sostanze chimiche, campi elettromagnetici, virus, batteri, muffe, spore e funghi.

Oltre a un piano alimentare a 90 giorni.

In questo modo, il medico può avere un supporto all’anamnesi profonda e leggere in toto l’organismo del proprio paziente, risalendo alle cause della patologia o, ancor meglio, prevenendola.

 

In 15 minuti, oggi, la scienza ci consente un approccio sistemico alla persona.

Ci permette di leggere l’organismo nella sua complessità psico-fisica e di fare una medicina delle 4 P: Predittiva, Preventiva, Personalizzata, Partecipativa.

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