Maratona per la scienza, la medicina e la prevenzione – Ernesto Burgio

Maratona per la scienza, la medicina e la prevenzione

Si è svolta online, lo scorso 19 aprile, una maratona “per la prevenzione”: otto specialisti hanno condiviso i risultati più significativi delle loro ricerche e delle loro esperienze cliniche davanti a una platea di 400 ascoltatori. Quanto conta il sistema immunitario nell’affrontare le malattie? Si può parlare di rivoluzione epigenetica? Quale ruolo svolgono i mitocondri? Ed esiste un modo di nutrirsi – o di integrare – in grado di “riparare” i danni dell’inquinamento ambientale? Di questo e altro si è discusso al dibattito promosso da Epinutracell, azienda leader nella produzione di nutraceutici e nella promozione della salute. Otto i relatori: Mauro Miceli, farmacologo e biochimico; Pier Mario Biava, medico, ricercatore e professore; Ernesto Burgio, pediatra ed esperto di epigenetica e di biologia molecolare; Pier Giorgio Spaggiari, medico, fisico e professore; Francesco Balducci, medico specializzato in medicina della prevenzione e antiaging; Massimo Spattini, medico specializzato in Medicina dello Sport e Scienza dell’ Alimentazione; Elisabetta Bernardini, medico esperta di Medicina funzionale e psiconeuroendocrinologia; Bartolomeo Allegrini, medico, omeopata e omotossicologo.

 

Ernesto Burgio

Ernesto Burgio è intervenuto sulla pandemia da Covid 19 provando a rispondere alle seguenti domande.Come mai l’Italia è diventata il secondo epicentro dopo la Cina e come mai le strategie di contenimento adottate finora sembrano non aver contenuto l’epidemia?Una delle affermazioni più false che sono circolate in questi 40 drammatici giorni in Italia è che il dramma che stiamo vivendo non era prevedibile e prevenibile. Questo non è vero. Prima di tutto, perché per almeno venti anni, dai primi allarmi sull’influenza aviaria e poi sul Coronavirus della SARS, sapevamo che le probabilità di una pandemia erano alte. Tuttavia in Occidente non si è creduto al fatto che una pandemia nel 21 ° secolo sarebbe stata un dramma come quello che stiamo vivendo. I cittadini non ci credevano, i politici e gli intellettuali non ci credevano, e non ci credevano neppure gli esperti che avrebbero dovuto predisporre le strategie in tempo per rallentare l’inesorabile progresso del virus. Si sarebbero dovuti organizzare: l’informazione e la formazione di cittadini e operatori sanitari, l’intero sistema sanitario allo scopo di riconoscere precocemente i malati; fare sorveglianza attiva e un monitoraggio locale; creare corridoi alternativi per la diagnosi e l’isolamento dei pazienti e dei loro contatti; rafforzare i reparti ospedalieri necessari per il trattamento di casi gravi e proteggere gli operatori sanitari. 

I paesi del nord Europa hanno reagito in modo più ordinato e razionale e sono stati in grado di ridurre il danno e le morti. I paesi anglosassoni hanno forse più di tutti gli altri sottovalutato il virus, soprattutto nelle prime fasi della pandemia, pensando in modo molto darwiniano che sarebbe stato meglio prendere in considerazione migliaia di morti tra i più deboli e i più vecchi, piuttosto che rallentare e danneggiare l’economia. 

In Corea è risultati efficace l’immediato monitoraggio, in Cina la chiusura completa anche se non disponiamo di tutti i dati. Tuttavia in Cina hanno isolato da subito anche le persone che sono entrate in contatto con i malati, non solo i contagiati, come avvenuto da noi. In Italia, in un certo senso, le regioni più colpite sono state prese in contropiede. Più tempestivi in Veneto che in Lombardia. Il virus. Ha al 90% il genoma del pipistrello e una mutazione spike che si aggancia ai polmoni e ai recettori endoteliali: causa una malattia sistemica (trombi e coaguli diffusi) oltre che polmoniti molto aggressive. È un virus a RNA, usa le nostre proteine per replicarsi. Può essere uscito da un laboratorio per errore, certo non può essere usato come arma batteriologica, i virus non hanno un raggio di azione prevedibile. Molti malati gravi hanno manifestato insufficienza multi organo, il Sars-Cov-2 colpisce i reni, il fegato, il cuore e il cervello. In questi giorni si sono sentite fare tante affermazioni a riguardo, alcune prive di fondamento, è bene sapere  che il Covid 19 non è una semplice influenza. Non solo. Dai dati disponibili emerge che il contagio dura a lungo, ne sono colpiti anche i giovani e vi è un gran numero di persone sottostimate. Per quanto riguarda il decorso i clinici stanno cercando di capire come intervenire nelle varie fasi e quali farmaci utilizzare.  A questo punto è indispensabile: mettere in sicurezza ospedali, creando corridoi di sicurezza; proteggere gli operatori sanitari per evitare ciò che è accaduto nel primo periodo. Gli errori commessi non si devono più ripetere. Occorrono grandi investimenti (speriamo che non se li rubino tutti…). Contrariamente a quel che si dice temo che questo virus non scompaia nei mesi estivi…

 

Ernesto Burgio19

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