Per guarire, bisogna leggere lo stato complessivo del sistema corpo!

E il test del bulbo può farlo

Noi siamo un “sistema”. Per questo Albert Einstein, anni fa, affermò che la “medicina del futuro sarà frequenziale”. La causa della malattia non è mai individuale, è sistemica.
E il caso di guarigione che vi presentiamo oggi lo dimostra appieno. Ce lo presenta Bartolomeo Allegrini, medico chirurgo omeopata e omeotossicologo, direttore scientifico del centro di medicia biologica Medibio di Bari.
Il paziente è un giovane di 19 anni, con acne feroce, diffusa a viso e spalle difficoltà. Già visitato più volte da molteplici specialisti, “aveva difficoltà persino a togliersi la maglia, lo ha individuato una mia paziente in spiaggia e gli ha suggerito il test del bulbo presso il mio centro. Fra l’altro, il ragazzo prendeva un farmaco gameto-tossico,da molto tempo, con forti rischi per l’apparato riproduttivo”.
Il test del bulbo rivela tre cose: una forte sofferenza intestinale, stress ossidativo e intossicazione da metalli pesanti. “Purtroppo senza sintomi! Il ragazzo è un atleta, corre in go-kart, somatizza le emozioni sul tratto intestinale. Apparentemente è sano, ma internamente la sofferenza ha raggiunto il livello di guardia. Presenza di parassiti intestinali, metalli tossici e carenze di acidi grassi essenziali in particolar modo gamma linoleico. Tutto questo attiva una risposta infiammatoria che il ragazzo, con l’adattabilità della sua giovane età, manifesta sulla pelle sotto forma acneica”.
Come sottilinea Allegrini, a essere valutato è il sistema. La psiche collegata al sistema neuro vegetativo, a sua volta connesso a quello ormonale e a quello immunitario. Un cerchio che si chiude.
“Un corpo si infiamma perché il sistema immunitario viene a contatto con delle sostanze, ma anche gli ormoni contribuiscono all’insorgere dell’ infiammazione. Inoltre, la pelle embrionalmente ha origine dallo stesso tessuto che da vita al colon e al sistema nervoso centrale, si chiama ectoderma”.
Anche l’apporto delle emozioni non è da sottovalutare: “l’emozione viene somatizzata e provoca un cambiamento del terreno, lo induce a funzionare in maniera diversa. Il ragazzo era infiammato ma nessuno aveva trattato la sua infiammazione! Solo attraverso la chelazione di metalli un medico esperto avrebbe potuto fare una diagnosi, ma non è cosa semplice. Il test del bulbo ha questa capacità: ci dice come sta funzionando il terreno in quel momento”.
Vista la situazione, Allegrini ha somministrato in primis BIOENERGEN, poi Omega 6 per compensare la carenza di acido gamma linoleico e infine ha lavorato sulla barriera intestinale, compiendo una pulizia microbica.
“Qual è il mediatore più potente con il sistema infiammatorio? Un parassita, un virus, un fungo. Quando si è giovani la malattia defluisce verso l’esterno, come spiega il dottor Hahnemann parlando della psora”.
In due settimane il ragazzo guarisce. L’intossicazione da metalli pesanti era ambientale, dovuta alla presenza di un’industria inquinante vicino all’abitazione.
Ancora una volta, vince la lettura del sistema.

 

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